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clara_herondale's Reviews (294)
Gli elementi basi della trama e lo svolgimento sono piuttosto classici e tipici del fantasy, ben usati ma non particolarmente nuovi. L'inserimento di questi elementi in un contesto arabo-persiano e l'utilizzo della mitologia e delle leggende di questa zona rappresenta dal mio punto di vista una novità. Il mondo creato perciò mi è risultato interessante e mi ha incuriosita, anche se mi ci sono voluti un po' di capitoli per riuscire a cominciare a comprenderlo e a muovermi con disinvoltura tra nomi, magia ed esseri soprannaturali.
Mi è piaciuto come è stata gestita la trama alternando momenti di relativa pace a momenti concitati e l'uso del cliffhanger finale, forse un po' scontato che ci fosse ma comunque ben gestito a mio parere.
Per quanto riguarda i personaggi, invece, i primi che conosciamo sono l'Afshin Dara e Nahri (quest'ultima una delle due voci narranti); definirei questi due "personaggi normali", nel senso che non mi hanno sorpresa più di molto ma che ho comunque apprezzato. Il personaggio che invece ho trovato più interessante è la terza voce narrante: Alizayd, il secondo principe di Daevabad (la città in cui è ambientata la maggior parte della storia) poiché credo sia il personaggio più complesso: tormentato dalla paura di tradire la famiglia, ma anche desideroso di cambiare la situazione nella città motivato dai suoi ideali. È la rappresentazione delle buone intenzioni che devono scontrarsi con la complessità della realtà.
Altro elemento che mi è piaciuto molto è proprio la complessità, soprattutto di tipo politico e sociale, che domina nel libro, il fatto che la stessa storia sia vista, percepita, tramandata e significativa in modo diverso per ogni popolo.
Una cosa che non mi è chiara è perché la trama inizialmente insista sulla collocazione temporale nel XVIII secolo visto che non mi pare affatto rilevante.
È sicuramente un libro che consiglio di leggere e una serie che continuerò, ma penso che aspetterò la traduzione italiana (per ora, magari poi cambierò idea).
{La versione digitale del libro mi è stata inviata da Oscar Vault. Questa recensione è presente anche su Amazon, sul forum QuellicheILibri e Instagram (clary_and_books)}
Mi è piaciuto come è stata gestita la trama alternando momenti di relativa pace a momenti concitati e l'uso del cliffhanger finale, forse un po' scontato che ci fosse ma comunque ben gestito a mio parere.
Per quanto riguarda i personaggi, invece, i primi che conosciamo sono l'Afshin Dara e Nahri (quest'ultima una delle due voci narranti); definirei questi due "personaggi normali", nel senso che non mi hanno sorpresa più di molto ma che ho comunque apprezzato. Il personaggio che invece ho trovato più interessante è la terza voce narrante: Alizayd, il secondo principe di Daevabad (la città in cui è ambientata la maggior parte della storia) poiché credo sia il personaggio più complesso: tormentato dalla paura di tradire la famiglia, ma anche desideroso di cambiare la situazione nella città motivato dai suoi ideali. È la rappresentazione delle buone intenzioni che devono scontrarsi con la complessità della realtà.
Altro elemento che mi è piaciuto molto è proprio la complessità, soprattutto di tipo politico e sociale, che domina nel libro, il fatto che la stessa storia sia vista, percepita, tramandata e significativa in modo diverso per ogni popolo.
Una cosa che non mi è chiara è perché la trama inizialmente insista sulla collocazione temporale nel XVIII secolo visto che non mi pare affatto rilevante.
È sicuramente un libro che consiglio di leggere e una serie che continuerò, ma penso che aspetterò la traduzione italiana (per ora, magari poi cambierò idea).
{La versione digitale del libro mi è stata inviata da Oscar Vault. Questa recensione è presente anche su Amazon, sul forum QuellicheILibri e Instagram (clary_and_books)}
3.5
È stato interessante poter finalmente leggere l'intero Canzoniere poiché ho potuto vedere quello che ho studiato più e più volte e che a lezione è solo dimostrato tramite poche poesie.
Lo stile e la lingua di Petrarca mi sono sempre piaciute e leggendo il Canzoniere ne ho avuta la conferma. Ho apprezzato particolarmente i madrigali e la sestina che è il mio genere preferito (adoro lo schema rimico). Tuttavia le poesie sono così tante e spesso con lo stesso
identico tema che a volte è risultato monotono e pesante seguire. Sconsiglio quindi di cercare di leggere tutto le poesie di seguito perché risulta una lettura molto pesante e impegnativa, soprattutto per le canzoni.
È stato interessante poter finalmente leggere l'intero Canzoniere poiché ho potuto vedere quello che ho studiato più e più volte e che a lezione è solo dimostrato tramite poche poesie.
Lo stile e la lingua di Petrarca mi sono sempre piaciute e leggendo il Canzoniere ne ho avuta la conferma. Ho apprezzato particolarmente i madrigali e la sestina che è il mio genere preferito (adoro lo schema rimico). Tuttavia le poesie sono così tante e spesso con lo stesso
identico tema che a volte è risultato monotono e pesante seguire. Sconsiglio quindi di cercare di leggere tutto le poesie di seguito perché risulta una lettura molto pesante e impegnativa, soprattutto per le canzoni.
3.5
Non ho ben capito se ho finito il libro perché mi è piaciuto davvero, perché era interessante o solo per senso del dovere leggendo quindi il tutto in modo apatico. Comunque non si può dire che non mi sia piaciuto e alla fine è stato abbastanza interessante perché in futuro ne prosegua la lettura, anche se non sarà tra i miei obbiettivi principali.
Non ho ben capito se ho finito il libro perché mi è piaciuto davvero, perché era interessante o solo per senso del dovere leggendo quindi il tutto in modo apatico. Comunque non si può dire che non mi sia piaciuto e alla fine è stato abbastanza interessante perché in futuro ne prosegua la lettura, anche se non sarà tra i miei obbiettivi principali.
Il mio commento a caldo è "purtroppo non all'altezza degli altri 3 della serie" e non per il finale molto controverso.
Per quanto comunque sia interessante seguire Ofelia nell'ultima avventura e per quanto il libro faccia provare un ampio spettro di emozioni, metà del tempo l'ho passato a non capire quello che leggevo, se dovessi riassumere il libro in due frasi sarebbero "non ho capito" e "che casino". Alcuni (molti) personaggi sono inutili se non all'inizio, è quasi come se l'autrice avesse avuto dei piani che poi non ha realizzato; in particolare poi sembra che abbia scritto le ultime 50 pagine a forza, costretta, e quindi succede tutto velocemente e ancora più confusamente di prima se possibile. Poi non puoi continuare a dire "ma quel pozzo non era più vero di un coniglio di Odino" e poi non si capisce che vuol dire (almeno, io non l'ho capito e ci ho provato con tutte le mie forze, ho solo una supposizione).
Il mio parere sul finale: molto (troppo quasi) aperto e così ambiguo che o si riesce ad accettarlo o potrebbe "rovinare" la lettura dell'intera serie.
Per quanto comunque sia interessante seguire Ofelia nell'ultima avventura e per quanto il libro faccia provare un ampio spettro di emozioni, metà del tempo l'ho passato a non capire quello che leggevo, se dovessi riassumere il libro in due frasi sarebbero "non ho capito" e "che casino". Alcuni (molti) personaggi sono inutili se non all'inizio, è quasi come se l'autrice avesse avuto dei piani che poi non ha realizzato; in particolare poi sembra che abbia scritto le ultime 50 pagine a forza, costretta, e quindi succede tutto velocemente e ancora più confusamente di prima se possibile. Poi non puoi continuare a dire "ma quel pozzo non era più vero di un coniglio di Odino" e poi non si capisce che vuol dire (almeno, io non l'ho capito e ci ho provato con tutte le mie forze, ho solo una supposizione).
Il mio parere sul finale: molto (troppo quasi) aperto e così ambiguo che o si riesce ad accettarlo o potrebbe "rovinare" la lettura dell'intera serie.