Iniziato anni fa e poi abbandonato, riposto in ordine alfabetico in uno scaffale della mia libreria. Si vede che non era il momento. Poi verso il finire di dicembre del 2023, mentre la testa mi cuoceva per via della febbre, ho chiesto alla mia ragazza di leggermi ad alta voce il primo capitolo. Scesa la febbre, nei giorni seguenti mi sono avventurato nella lettura solitaria - e niente: me ne sono innamorato.
Possessione è un romanzo unico e ricchissimo: al suo interno contiene fiction, ricerca letteraria, poemi, versi di poesie, un carteggio, un diario, fino a sfociare nel mistero e nel thriller verso il finale - che quasi sembrava di leggere un Dan Brown, però che sa scrivere divinamente.
I due poeti protagonisti del romanzo, Randolph Henry Ash e Christabel LaMotte, sono così vividi che risulta difficile non credere che siano esistiti veramente. Quante volte mi sono ritrovato a desiderare di avere tra le mani le loro opere complete, in special modo il poema completo Ragnarok (ho un debole per la mitologia norrena).
La ricerca di Roland e Maud si fa sempre più appassionata, su e giù tra un vortice di parole, sentimenti ed emozioni sopiti, che tornano alla luce illuminando le loro vite. Proprio grazie alla vita di questi due poeti morti un’infinità di tempo fa i due trovano una loro ragion di vivere, di esistere nel mondo, ribandendo una verità che dovrebbe essere universale: la letteratura non è qualcosa di morto, ma è qualcosa di talmente vivo da dare la vita stessa. Essa è una Dea, e gli scrittori sono i suoi profeti.