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dennyb1 's review for:
I beati anni del castigo
by Fleur Jaeggy
“Bastava sentirla in aula leggere i poeti francesi, erano scesi in lei, lei li ospitava. Noi eravamo forse ancora innocenti. E l’innocenza ha in sé forse una certa rudezza, pedanteria e affettazione, come se tutte noi fossimo vestite alla zuava”.
“Gli addii hanno lontane progeniture e i paesaggi li coprono di sterpaglia e polvere”.
Quella di Fleur Jaeggy è una scrittura decadente, ritmica, come se scrivesse, con tanto di svolazzi, su una fredda lapide. Una storia nichilista che in meno di cento pagine avvinghia la tua caviglia come una mano che fuoriesce da un camposanto.
“Gli addii hanno lontane progeniture e i paesaggi li coprono di sterpaglia e polvere”.
Quella di Fleur Jaeggy è una scrittura decadente, ritmica, come se scrivesse, con tanto di svolazzi, su una fredda lapide. Una storia nichilista che in meno di cento pagine avvinghia la tua caviglia come una mano che fuoriesce da un camposanto.