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Iniziando proprio dove termina quel capolavoro imprescindibile che è Heat - La sfida, il sequel scritto da Michael Mann e Meg Gardiner entra subito nella carne viva dell’azione, e si rimane subito avvinti, incollati alle pagine, e non lo si vorrebbe lasciare più.
La prosa è fantastica: non si contano le descrizioni della notte, del tramonto, delle luce scintillanti di Los Angeles (considerando l’amore che Mann ha per la notte, non mi viene difficile pensare che ci sia solo il suo zampino), e le scene d’azione sono adrenaliniche, scritte con perizia. Penso che Heat 2 sia il thriller-poliziesco meglio scritto che abbia mai letto.
Neil McCauley e Vincent Hanna tornano a vivere sulla pagina, su due pianti temporali (chiara citazione a Il padrino Parte II), con i loro demoni, le loro filosofie di vita, due facce della stessa notte: scattante, che conserva la sua angoscia per poter essere sempre sul pezzo, Hanna; guardingo, glaciale, calcolatore, che vive il qui e ora, Neil.
Avrò ormai i capelli bianchi quando arriverà un secondo libro? Spero proprio di no perché sono fin da ora impaziente.
La prosa è fantastica: non si contano le descrizioni della notte, del tramonto, delle luce scintillanti di Los Angeles (considerando l’amore che Mann ha per la notte, non mi viene difficile pensare che ci sia solo il suo zampino), e le scene d’azione sono adrenaliniche, scritte con perizia. Penso che Heat 2 sia il thriller-poliziesco meglio scritto che abbia mai letto.
Neil McCauley e Vincent Hanna tornano a vivere sulla pagina, su due pianti temporali (chiara citazione a Il padrino Parte II), con i loro demoni, le loro filosofie di vita, due facce della stessa notte: scattante, che conserva la sua angoscia per poter essere sempre sul pezzo, Hanna; guardingo, glaciale, calcolatore, che vive il qui e ora, Neil.
Avrò ormai i capelli bianchi quando arriverà un secondo libro? Spero proprio di no perché sono fin da ora impaziente.