Senza ombra di dubbio questo è il libro che mi è piaciuto di più tra quelli letti per il #RomeoandJulietFebruary di quest'anno. Non si tratta di un libro con caratteristiche particolari o una storia innovativa, anzi la trama è molto semplice e anche prima di iniziarlo si sa già quale sarà la conclusione, anche perché l'autrice fa uso di molte situazioni cliché il cui esito e ripercussioni sono facilmente prevedibili. Eppure l'ho amato perché è esattamente il tipo di romance che mi piace: tranquillo, che racconta di un amore dolce, in divenire, da scoprire. A cui si accompagna anche quel po' di angst e sofferenza che non guasta nello slow burn (ci piace soffrire un po' prima dell'happy ending, lo sappiamo tutti 😂).
Per quanto riguarda l'elemento di Romeo e Giulietta bisogna dire che è presente più nel paratesto che nella trama in sé anche perché ci troviamo di fronte a un Romeo e Giulietta "al contrario" dal momento che le famiglie si amano e sono i protagonisti ad odiarsi (almeno all'apparenza!). Gli elementi che fanno riferimento alla tragedia shakespeariana si ritrovano nella divisione in atti, nelle citazioni della tragedia che appaiono a inizio capitolo e infine nei personaggi secondari che, anche se poco caratterizzati, richiamano i personaggi originali della tragedia; di loro in particolare ho amato come è stato inserito il personaggio della nutrice.