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uraniaexlibris 's review for:
Misery
by Stephen King
dark
lighthearted
sad
tense
fast-paced
Plot or Character Driven:
A mix
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
Yes
Flaws of characters a main focus:
Yes
Un inizio in medias res quello di "Misery" che rivela a poco a poco tutto l'orrore di questo romanzo. Stephen King affronta il tema del rapporto tra scrittore e fan in chiave thriller e horror.
Perché Annie Wilkins non è una normale fan di Paul Sheldon. Tutt'altro. Annie Wilkins è il suo peggiore incubo, la sua sequestratrice, il suo aguzzino.
Un romanzo molto disturbante che può tranquillamente valergli l'annoveramento tra gli horror. Riuscirà Paul Sheldon a uscirne vivo?
Ad aumentare il senso di claustrofobia da parte del lettore, c'è il fatto che è un romanzo a stanza chiusa. L'ambientazione è praticamente solo e soltanto la stanza in cui Sheldon è rinchiuso. Il problema con questo tipo di opere è sempre quello di saper intrattenere il lettore nella monotonia della scena (problema che affrontano i film dello stesso tipo, vedasi "Carnage" di Roman Polanski) e in 400 pagine la sfida era più che ardua. Ma il Re si riconferma tale e per l'ennesima volta trascina il lettore nel vortice malato della vita di Annie coinvolgendolo fino all'ultima pagina.
Inizio a pensare che potrei tranquillamente chiudere gli occhi e pescare a caso tra i libri di King. Qualsiasi cosa pescherei, sarebbe sicuramente un capolavoro da divorare.
Perché Annie Wilkins non è una normale fan di Paul Sheldon. Tutt'altro. Annie Wilkins è il suo peggiore incubo, la sua sequestratrice, il suo aguzzino.
Un romanzo molto disturbante che può tranquillamente valergli l'annoveramento tra gli horror. Riuscirà Paul Sheldon a uscirne vivo?
Ad aumentare il senso di claustrofobia da parte del lettore, c'è il fatto che è un romanzo a stanza chiusa. L'ambientazione è praticamente solo e soltanto la stanza in cui Sheldon è rinchiuso. Il problema con questo tipo di opere è sempre quello di saper intrattenere il lettore nella monotonia della scena (problema che affrontano i film dello stesso tipo, vedasi "Carnage" di Roman Polanski) e in 400 pagine la sfida era più che ardua. Ma il Re si riconferma tale e per l'ennesima volta trascina il lettore nel vortice malato della vita di Annie coinvolgendolo fino all'ultima pagina.
Inizio a pensare che potrei tranquillamente chiudere gli occhi e pescare a caso tra i libri di King. Qualsiasi cosa pescherei, sarebbe sicuramente un capolavoro da divorare.
Graphic: Domestic abuse, Drug abuse, Emotional abuse, Physical abuse, Violence